
Dagli ultimi aggiornamenti dei modelli previsionali emerge uno scenario degno di attenzione in vista del fine settimana del Solstizio d’Inverno. Le principali elaborazioni indicano un possibile rallentamento del Vortice Polare, un elemento rilevante perché può agevolare la discesa di aria più fredda dall’area groenlandese verso latitudini inferiori. Non si tratta ancora di una vera irruzione continentale, ma il quadro generale aumenta la probabilità di sistemi perturbati più strutturati sull’area euro atlantica.
Le dinamiche in atto: aria artica e correnti umide con possibile sequenza perturbata
Le correnti di origine artica, dopo aver attraversato l’Atlantico settentrionale, tendono a mescolarsi con flussi più miti e carichi di umidità. È in questa interazione che si gioca l’evoluzione meteo. Il contrasto tra masse d’aria differenti, entrambe umide, può favorire lo sviluppo di più sistemi perturbati consecutivi, con piogge estese e neve concentrata sui rilievi.
Tra Sabato 20 e Domenica 21 Dicembre si profila la possibile formazione di una vasta area instabile tra la Spagna settentrionale e la Francia sud occidentale. In questa zona potrebbe approfondirsi un minimo depressionario ben strutturato, capace di generare condizioni di maltempo di stampo pienamente invernale per durata e intensità. Si tratta di una configurazione tipica del flusso atlantico basso, con sistemi ciclonici in successivo movimento verso il Mediterraneo.
Ripercussioni sull’Italia: almeno due passaggi perturbati tra 22 e 24 Dicembre
Per l’Italia l’assetto barico suggerisce il transito di almeno due perturbazioni tra Lunedì 22 e Mercoledì 24 Dicembre. È un aspetto da valutare con attenzione. Non si intravede al momento aria artica continentale né un afflusso gelido dall’Europa orientale, quindi mancano le condizioni per nevicate diffuse in pianura.
Le masse d’aria in arrivo sarebbero principalmente di tipo polare marittimo, più fresche rispetto alla recente fase stabile ma non abbastanza fredde nei bassi strati da consentire la trasformazione della pioggia in neve sulle pianure. Questo non implica l’assenza di neve, bensì una maggiore probabilità di accumuli in montagna e alle quote medio alte, con differenze locali.
Sabato 20 Dicembre: fase instabile soprattutto al Sud
La giornata di Sabato 20 Dicembre viene delineata con un peggioramento più marcato sulle regioni meridionali. Correnti umide e instabili dai quadranti occidentali e sud occidentali potranno favorire piogge anche intense e, a tratti, temporali. Non si tratta di una fase fredda, fattore che mantiene elevata la quota delle nevicate.
Le zone più esposte risultano Sicilia e Calabria, dove i fenomeni potrebbero assumere carattere persistente. Coinvolgimento anche per Basilicata e Puglia, seppur con precipitazioni più irregolari. L’elemento centrale resta l’intensità delle piogge, più che un calo termico significativo.
Domenica 21 e Lunedì 22 Dicembre: nuova neve su Alpi e settori settentrionali
Tra Domenica 21 e Lunedì 22 Dicembre entrerebbe in scena una struttura depressionaria più ampia e ben organizzata, in grado di interessare molte aree del Paese con precipitazioni diffuse. Per il Nord lo scenario più rilevante riguarda il Nord Ovest. In serata di Domenica 21 è atteso un peggioramento più deciso, con piogge estese su Liguria, Piemonte e Valle d’Aosta.
Sulle Alpi occidentali tornerebbe la neve. La quota del limite nevoso rimane un dettaglio delicato, da affinare con i prossimi aggiornamenti, ma l’indicazione attuale suggerisce nevicate tra 1000 e 1200 metri, con interessamento di Piemonte, Liguria montana, Valle d’Aosta, Lombardia e fino al Triveneto. Alle quote intermedie gli accumuli potrebbero risultare abbondanti, in funzione dell’intensità dei fenomeni. Tra Piemonte, Valle d’Aosta e Liguria interna non è esclusa la possibilità di neve a quote inferiori, ipotesi da confermare nelle 24 o 48 ore precedenti all’evento.
Resta infine la variabile orografica. In presenza di precipitazioni intense e particolari microclimi locali, sacche d’aria più fredda nei bassi strati possono favorire episodi nevosi a quote più basse rispetto alle stime medie. Non è lo scenario prevalente, ma in alcune vallate può determinare cambiamenti rapidi nel giro di poche ore.
Tendenza: fase instabile fino a Natale con poche pause e clima non rigido
Il segnale complessivo indica un periodo movimentato. Al momento non si individuano fasi stabili e durature prima di Natale, rendendo probabili ulteriori passaggi perturbati e nuove nevicate in montagna, soprattutto sul settore alpino.
