
Ora è ufficiale: La Niña è iniziata e influencerà le condizioni meteo delle prossime settimane e del prossimo inverno. Questo fenomeno atmosferico ha ripercussioni a livello globale e, anche se in modo indiretto, potrebbe incidere anche sul clima europeo e dell’area mediterranea.
Va detto che l’effetto più marcato di questo ciclo climatico, che si sviluppa nel Pacifico equatoriale, si manifesta soprattutto nelle zone vicine, dove si osservano variazioni importanti nelle piogge e nelle temperature. Tuttavia, la modifica dei flussi delle correnti a getto può innescare reazioni a catena su scala planetaria.
Secondo le ultime analisi del Climate Prediction Center della NOAA, è in corso la fase di transizione verso La Niña, con una probabilità molto alta che duri fino a dicembre 2025. Successivamente, tra gennaio e marzo, le possibilità restano alte ma tendono a diminuire, indicando un aumento dell’incertezza con l’avanzare della stagione.
Ulteriori conferme arrivano anche dall’IRI, il centro di ricerca della Columbia University, che segnala un raffreddamento in corso del Pacifico, pur mantenendo un certo grado di cautela. In sintesi, tutti gli indizi indicano che La Niña sarà presente, probabilmente con un’intensità debole o moderata, ma comunque abbastanza significativa da influenzare gli equilibri climatici.
Quali effetti potremmo aspettarci in Europa? L’ENSO è un fenomeno che si sviluppa molto lontano da noi e non esiste una correlazione diretta tra La Niña e le condizioni meteo in Italia o nel resto d’Europa. In altre parole, non è possibile associare automaticamente La Niña a un determinato tipo di tempo sul nostro continente.
Effetti in Europa difficili da prevedere con precisione
In termini generali, l’ENSO interagisce con l’atmosfera attraverso complesse teleconnessioni, ovvero legami indiretti con altri indicatori climatici. Il raffreddamento delle acque del Pacifico altera la convezione tropicale, che può generare ampie ondulazioni nel flusso atmosferico, conosciute come onde di Rossby.
Queste ondulazioni possono estendersi fino a raggiungere l’Atlantico e, in alcuni casi, modificare la circolazione atmosferica europea. Tuttavia, gli effetti non sono mai uguali da un anno all’altro, poiché dipendono da molti fattori come la stagione in corso e lo stato iniziale delle correnti.
In passato, El Niño è stato associato a inverni miti e umidi, ma in altre situazioni si sono verificati episodi di freddo intenso: non esiste una regola fissa o prevedibile. La Niña può aumentare la probabilità di determinati schemi meteo, ma alla fine sono molteplici i fattori che determinano ciò che accadrà. Un ruolo importante lo gioca anche il Vortice Polare.
Ciò che possiamo affermare è che La Niña sarà uno degli elementi in gioco durante la stagione invernale, ma non sarà l’unico a determinare l’andamento del meteo in Europa. L’interazione tra Atlantico, Vortice Polare e Mediterraneo sarà fondamentale. Per questo motivo si parla di tendenze e scenari probabili, piuttosto che di certezze.
Credit: l’articolo è stato realizzato utilizzando dati del NOAA e dell’International Research Institute for Climate and Society.
