Graziano Brotto Categoria: - Pubblicato il 15-10-2021
La sera del 9 ottobre una frana di enormi dimensioni si è verificata sulle Dolomiti ampezzane, nel gruppo del Sorapis, Alpi sud-orientali. Grosse porzioni di roccia si sono staccate a una quota di circa 2.400 metri sul livello del mare. La nube di polvere generata dal crollo ha raggiunto le aree abitate, a pochi chilometri da Cortina d'Ampezzo. Nessuna persona è stata coinvolta.
La frana sulle Dolomiti ampezzane
La frana è avvenuta poco dopo le 18:30 di sabato 9 ottobre, quando grosse porzioni di roccia si sono staccate dalla Croda Marcora. La frana di roccia ha generato una enorme nube di polvere visibile da molti chilometri di distanza. La frana si è spostata rapidamente verso valle, verso la zona di Chiapuzza, nel comune di San Vito di Cadore (Belluno), coinvolgendo fortunatamente una zona non abitata. I Vigili del fuoco di Cortina d'Ampezzo ed i volontari di San Vito di Cadore hanno eseguito un sopralluogo della zona verificando che nessuna persona risultava coinvolta o dispersa. Qui sotto un video diffuso dai Vigili del Fuoco mostra il momento del primo crollo.
Secondo quanto riporta il giornale "il Dolomiti", i distacchi pi sono stati due, nel tardo pomeriggio del 9 ottobre, e sono stati accompagnati da un forte boato che ha generato apprensione nei centri abitati situati nel fondovalle.
Sempre secondo questo giornale il volume della frana sarebbe stimato in migliaia di metri cubi di roccia. Domenica 10 ottobre un altro distacco si è verificato sempre in quest'area del massiccio del Sorapis, stavolta sulla Croda dei Ros.
Non è certo la prima volta che si verificano distacchi come questo. Le frane di roccia in quest'area della Dolomiti sono frequenti. Purtroppo, nelle Dolomiti bellunesi due grosse frane di roccia causarono morti nel 2009 (Borca di Cadore, due vittime), e nel 2015 (San Vito di Cadore, 3 vittime). I geologi sottolineano che i versanti più esposti sono quelli rivolti verso sud, più sensibili alle variazioni di temperatura. Su rocce già fessurate e sottoposte all'erosione degli agenti atmosferici, il passaggio da condizioni sotto lo zero a condizioni sopra lo zero termico facilitano questi distacchi. Negli ultimi anni si assiste ad un aumento di questi fenomeni sulle Alpi.