Graziano Brotto Categoria: - Pubblicato il 30-01-2020
Gennaio se ne sta andando e in molti si chiedono quando inizierà il vero inverno. Finora pochi e blandi fronti, temperature alte in molte zone dell’Europa. Proviamo a capire cosa potrebbe accadere a febbraio.
L’Italia si presenta divisa praticamente in tre settori come la bandiera. Il clima di gennaio risulta più caldo della media al nord, allineato con le medie al centro e sulla Sardegna, un po’ più fresco rispetto alla norma al sud.
Dopo i giorni della Merla, arriva il weekend della candelora, una data molto importante nella quale, secondo la tradizione, si riuscirebbe a prevedere se la stagione invernale ha ancora qualcosa da dire oppure se è virtualmente terminata.
Al momento, tuttavia, di invernale abbiamo ben poco in quanto il contesto climatico si mantiene decisamente lontano dagli standard stagionali e, se non fosse per qualche disturbo in arrivo dall'Atlantico, potremmo affermare di essere ormai in primavera.
Insomma, siamo dentro ad un inverno che non riesce proprio ad ingranare e le previsioni per il sabato e la domenica non sono certo rivolte verso l'arrivo del grande freddo, anzi.
Abbiamo appena accennato a possibili disturbi in arrivo dall'Atlantico: uno di essi è atteso proprio per l'inizio del weekend. Sabato alcune zone del Paese dovranno infatti fare i conti con una perturbazione che porterà comunque i suoi maggiori effetti al Nord e su alcuni tratti del Centro, specie sul lato tirrenico. Ci attendiamo infatti piogge a tratti anche moderate sulla Liguria, in particolare quella di levante, e sulle zone più settentrionali della Toscana. Altri deboli fenomeni potranno interessare il resto del Nord, l'Umbria fino al Lazio. Altrove avremo una spiccata variabilità con maggiori schiarite sul versante adriatico e all'estremo Sud.
Domenica la perturbazione si allontanerà, ma le correnti umide che la seguono manterranno un tempo ancora incerto. Partendo dal Nord, per la precisione dalla Val Padana, saranno soprattutto le nebbie e le nubi basse a farla da padrone con un'atmosfera piuttosto grigia per gran parte del giorno e con qualche schiarita limitata alle sole zone montuose dove si avvertirà anche un clima più gradevole.
Nebbie e nubi basse tuttavia potranno condizionare il tempo anche nelle vallate più interne del Centro, fino ad alcuni settori di pianura: a maggiore rischio saranno specialmente la Toscana e l'Umbria, ma avremo molte nubi anche su tutta l'area tirrenica. Tra la Liguria di Levante, la Toscana e alcuni tratti delle dorsali appenniniche non possiamo escludere anche qualche debole pioggia.
Sul fronte delle temperature ci attendiamo un ulteriore e lieve aumento dei valori massimi al Sud per effetto della risalita dell'alta pressione di matrice sub-tropicale pronta a coinvolgere con maggior decisione l'Italia con l'inizio della prossima settimana.
Prime idee su febbraio
Gli indici AO (oscillazione artica) e NAO (oscillazione nordatlantica) si sono per ora mantenuti positivi in gennaio segnalando un vortice polare forte. La maggioranza degli scenari Ensemble relativi a questi due indici per la prima metà di febbraio non mostrano dal punto di vista probabilistico una tendenza chiara a divenire negativi, evoluzione che potrebbe favorire movimenti meridiani con irruzioni più fredde alle nostre latitudini. Attenzione! “nostre latitudini” non necessariamente anche longitudini. Qualche scenario però mostra questa possibilità avvicinandoci alla fine della prima decade e ne va tenuto conto.
Legando queste riflessioni alle ultime uscite dei modelli globali sintetizzerei così la prima metà di febbraio per l'Italia:
Fase 1: rimonta anticiclonica subtropicale con aria mite in quota e prevalenza di tempo stabile nei primi 5/6 giorni del nuovo mese. Stabilità, temperature superiori alle medie, inversioni termiche.
Fase 2: possibile, ma non ancora molto probabile, espansione meridiana dell’anticiclone atlantico verso l’Islanda con discesa di masse più fredde, dirette verso nord ed est Europa, forse in parte sull’Italia con clima più freddo tra il 7 ed il 10 del mese, in particolare sul nordest. Freddo più incisivo e maltempo generalizzato potrebbero concretizzarsi solo con flussi in ingresso dalla valle del Rodano (bassa probabilità al momento).
Fase 3: dopo il 10 rimonta anticiclonica con valori termici prossimi alle medie del periodo o di poco superiori.
Per il dopo avremo modo di parlarne più avanti.