Graziano Brotto Categoria: - Pubblicato il 19-02-2019
Se scorriamo le temperature massime raggiunte in queste giornate di febbraio nel nostro paese indubbiamente la sensazione è che la primavera stia cercando prepotentemente di scalzare un affaticato inverno. Da nord a sud, specialmente in alcune regioni, le temperature diurne hanno raggiunto ed in qualche caso agevolmente superato i 15 gradi. Le punte massime si sono attestate sui 16/18 gradi, solo l’area tirrenica è risultata leggermente più fresca. Da segnalare anche la forte escursione termica tra la notte ed il giorno che si è verificata su molte zone della pianura Padana e nelle valli del nord e del centro, in molti casi si è passati dall’alba con i prati imbiancati di brina e termometri attorno ai -2 gradi alle ore del primo pomeriggio da maniche di camicia e 17/18 gradi.
Forte escursione termica
Per rimanere in tema di escursione termica davvero notevoli alcuni dati provenienti dalle valli alpine: ad esempio, un paio di giorni fa, nella località di Fusine, posta a circa 900 metri in Friuli e nota per temperature minime di rilievo assoluto nella storia climatica italiana, a fronte di un valore notturno di -10 gradi si è poi registrata la massima diurna di +13 gradi con un salto termico di ben 23 gradi!
Queste ampie oscillazioni della temperatura tra la notte ed il giorno sono dovute alle marcate inversioni termiche, alla bassa percentuale di umidità relativa presente fino a ieri nelle zone interne ed al forte irraggiamento notturno. Ora l'umidità tenderà ad aumentare in area tirrenica e sulle pianure del centronord con il ritorno di foschie, nebbie e banchi di nubi basse per qualche giorno.
A determinare questo quadro climatico, anomalo per molte zone della penisola, è un vasto e ben strutturato anticiclone dinamico attivo su gran parte dell’Europa e del Mediterraneo. Un’alta pressione caratterizzata da aria mite in quota capace di bloccare o deviare verso nord i flussi umidi occidentali. Questa configurazione manterrà le attuali caratteristiche fino a giovedì o venerdì ma poi si modificherà il suo assetto con la possibilità di scenari nuovamente consoni alla stagione invernale, almeno in alcune zone d’Italia.
Inverno in ritirata definitiva?
Prima di tutto qualche precisazione: l’inverno per le convenzioni della Meteorologia termina con il 28 febbraio, astronomicamente con l'equinozio di primavera che quest’anno cadrà il 20 marzo. Dobbiamo soprattutto intenderci su cosa sia la primavera. Purtroppo nel senso comune, ormai distorto, la primavera è immaginata come una stagione mite e soleggiata, una sorta di optimum climatico che in realtà non esiste. Essendo stagione di passaggio vive di contrasti, di fughe in avanti e ripensamenti, quando sembra ormai il momento di fare il cambio dell’armadio arriva la gelata tardiva tanto temuta dagli agricoltori. Almeno fino alla fine della seconda decade di aprile qualche incursione fredda non è affatto improbabile e può tranquillamente arrivare improvvisa dopo un periodo mite anche lungo.
Nei prossimi giorni ad esempio, ma in questo caso siamo ancora in inverno, sul centrosud potrebbe arrivare una sciabolata gelida anche se di durata relativamente breve. Se tra la Puglia e la Sicilia in questi giorni si è goduto di un clima dolce con temperature fino a 16/18 gradi attenzione al week-end! Un brusco calo di 6/8 gradi delle temperature ed i freddi venti provenienti dai Balcani ci ricorderanno che l’iconico generale è ancora desto.
L’Italia sarà spaccata in due ma al contrario, al nord solo una breve e contenuta rinfrescata seguita da una nuova imponente rimonta anticiclonica con la possibilità di raggiungere addirittura i 20 gradi su alcune zone della pianura nei primi giorni della prossima settimana. Più freddo sulle regioni centromeridionali con rischio di qualche nevicata a quote basse sul sud nella fine settimana poi di nuovo clima in addolcimento anche se con valori più bassi di temperatura rispetto al settentrione. Giovedì tutti i dettagli sul freddo in arrivo nel week-end al centrosud!