Graziano Brotto Categoria: - Pubblicato il 12-01-2019
L’attuale tipo di circolazione atmosferica, caratterizzata da correnti settentrionali artiche, insisterà ancora per diversi giorni favorendo tempo asciutto al nord e variabilità al centrosud.
La circolazione atmosferica sull’Europa è da molti giorni condizionata in quota dal braccio di ferro tra un vasto anticiclone atlantico, esteso anche lungo i meridiani, ed una saccatura depressionaria tra le latitudini artiche ed il Mar Mediterraneo centrorientale. Si tratta di uno schema circolatorio poco evolutivo che sta determinando intense nevicate su gran parte del versante nord-alpino per effetto dello sbarramento opposto dalla catena alpina all’aria umida e fredda di provenienza artica.
Per lo stesso motivo sulle regioni settentrionali italiane, comprese le aree sud-alpine, le correnti arrivano ormai private di gran parte dell’umidità risultando quindi molto stabili e decisamente sfavorevoli a qualsiasi tipo di precipitazione. I veloci fronti in discesa da nord tendono poi a riformarsi sulle regioni centromeridionali portando a tratti dell’instabilità, in qualche caso maltempo con neve a quote basse come accaduto ai primi del mese.
Attualmente Il clima è abbastanza freddo ma è sicuramente esagerato parlare di ondate di gelo che si susseguono in sequenza. Certamente l’aria artica non può che essere fredda ma non è efficace come i flussi continentali provenienti da nordest. Si hanno così al nord gelate notturne ma si sale ampiamente sopra lo zero nella fase diurna per effetto del sole e dell’aria piuttosto secca. Questo tipo di circolazione non cambierà molto nei prossimi giorni e probabilmente ci faremo i conti almeno fino a metà mese se non fino a ridosso della terza decade di gennaio.
Il tempo del week-end
Sabato la depressione presente al suolo tra il sud e la Cirenaica interesserà ancora marginalmente le regioni meridionali con nuvolosità irregolare, a tratti più intensa, associata a qualche pioggia a carattere sparso, in genere di debole intensità. Su tutte le altre regioni prevarranno condizioni di bel tempo con cielo sereno o poco nuvoloso e con parziali velature alle quote medio-alte sul nordest.
Domenica un fronte proveniente da nord o nordovest valicherà le Alpi, con pochi effetti sul settentrione, determinando la genesi di un minimo depressionario tra medio e basso Tirreno, in movimento verso sud. Questa piccola bassa pressione sarà in grado di far aumentare la nuvolosità con piogge in progressivo trasferimento dal sud della Toscana al Lazio per poi coinvolgere la Sardegna e tutte le regioni meridionali affacciate sul Mar Tirreno. Qualche debole pioggia sparsa potrebbe raggiungere anche le regioni del medio versante adriatico. La neve potrà cadere sulle località appenniniche, localmente fino a quote collinari. Variabilità altrove con più sole sulla pianura Padana mentre nubi più intense si formeranno presso i rilievi alpini di confine con qualche nevicata associata per effetto di un nuovo fronte in discesa da nord. Dal pomeriggio parziali addensamenti sul Triveneto ma senza precipitazioni.
Tendenza successiva: piogge e nevicate più diffuse tra il 17 ed il 18 gennaio?
E’ ancora solo un’ipotesi ma proviamo a dare un po’ di credito al possibile, e almeno temporaneo, ritorno di correnti più umide e depressionarie anche al nord tra il 17 ed il 18 gennaio. Una saccatura depressionaria in ingresso dalla Francia potrebbe finalmente attenuare la penuria di precipitazioni che sta da settimane interessando le regioni settentrionali.
La conseguente formazione di una depressione tra il Golfo Ligure, l’Alto Adriatico e le regioni centrali potrebbe determinare un peggioramento del tempo più generalizzato su gran parte del territorio nazionale con piogge e nevicate fino a quote collinari sulle Alpi e l’Appennino tosco-emiliano, a quote più elevate sulle altre zone appenniniche. Mancano ancora molti giorni ma seguiremo questo possibile scenario che riporterebbe il bianco anche sul versante sud delle Alpi tanto penalizzato fino a questo momento della stagione.