Graziano Brotto Categoria: - Pubblicato il 20-07-2023
Abbiamo visto nelle ultime ore quanti danni hanno causato i temporali che si sono verificati su alcune zone del Nord, soprattutto sulle aree alpine e pianure di Nord-Est. Sono gli effetti delle prime infiltrazioni di aria più fresca in arrivo dall’Atlantico che stanno riuscendo a scalfire un po’ il dominio anticiclonico di matrice sub-tropicale.
Questo è solo l’assaggio però di quanto avverrà nel corso dei prossimi giorni. Infatti, come vi abbiamo illustrato già in vari articoli, l’Anticiclone Africano sull’area settentrionale della penisola sarà sempre più vacillante, a differenza del Centro-Sud dove continuerà a portare stabilità e gran caldo. Per tanto subirà continui disturbi che sfoceranno in veri e propri impulsi instabili/perturbati sulle regioni settentrionali.
Quello più incisivo lo avremo fra le giornate di Venerdì e Sabato, quando forti temporali colpiranno sia le aree alpine che gran parte della Pianura Padana, soprattutto quella centro-orientale, risultando spesso di forte intensità. Poi anche la prossima settimana, verso Martedì-Mercoledì, il flusso instabile atlantico potrebbe portare una nuova sfuriata di temporali su buona parte del Nord.
Fenomeni estremi e pericolosi al Nord Italia dopo il grande caldo
Gli abitanti delle regioni settentrionali si preparino dunque a fare i conti con fenomeni atmosferici intensi, anche estremi se vogliamo. Parliamo di temporali carichi di grandine (anche di grosse dimensioni), con forti raffiche di vento determinate dal fenomeno del downburst (raffiche lineari generate dal tempo che possono superare anche i 100km/h). E non sono da escludere locali trombe d’aria, uno dei fenomeni più pericolosi.
Tutto questo è una conseguenza quasi inevitabile del caldo intenso e duraturo portato dall’Anticiclone Africano, che fornisce il principale carburante per lo sviluppo di imponenti sistemi temporaleschi, laddove avvengono poi gli scontri fra masse d’aria differenti.
Per il momento questi fenomeni rimarranno confinati solo alle regioni più settentrionali, ma a lungo termine, verso la fine del mese di Luglio, quando è previsto l’indebolimento dell’Anticiclone Africano, potrebbero andare a interessare anche le nostre regioni centro-meridionali. Vi aggiorneremo.