Graziano Brotto Categoria: - Pubblicato il 02-11-2018
Il Lago Maggiore cresce e continuerà a salire, ma le previsioni al momento non fanno prevedere esondazioni. Il picco della piena del Verbano previsto per oggi 2 novembre.
Si può passare dalla secca all’esondazione in meno di una settimana? È la domanda che in tanti si stanno ponendo guardando il livello del Verbano, che sale giorno dopo giorno. Il 31 ottobre l’altezza idrometrica del bacino si è attestata sopra i 160 centimetri dallo zero, 10 centimetri più in alto del primo livello di allarme.
Quindi il lago potrebbe esondare? Il punto a cui guardare è a Laveno, in piazza Caduti del lavoro e sul lungolago del Gaggetto. È quello il punto più basso della sponda varesina del bacino, dove l’acqua inizierà a tracimare raggiunti i 2 metri e 12 centimetri sopra lo zero idrometrico. Quindi al momento servirebbero altri 50 centimetri di acqua per far esondare il bacino.
E anche se nelle scorse ore il livello del Verbano è cresciuto di 170 centimetri in meno di tre giorni, le previsioni per le prossime ore sembrano essere più incoraggianti: pioverà ancora, ma in misura meno abbondante. Le elaborazioni -aggiornate al pomeriggio del 31 ottobre- stimano in un’ulteriore crescita del livello del lago di circa 30 centimetri, quindi con un margine di una decina di centimetri rispetto alla prima soglia di esondazione (qui trovate tutte le diverse quote di esondazione del lago, comune per comune). Questa è la situazione con un grafico del Centro Geofisico Prealpino.
Nelle ultime ore a destare molta preoccupazione è stato però l’annuncio del sindaco di Arona che in un comunicato stampa annunciava il rischio di esondazione per la giornata di venerdì. «Si potrebbe verificare l’esondazione del Lago Maggiore nella giornata di venerdì o anche prima se riprenderanno le piogge come sembra», ha detto il primo cittadino Alberto Gusmeroli. Un allarme che però viene ridimensionato sia da diversi gruppi di protezione civile che dal Consorzio del Ticino, l’ente che regola la diga della Miorina.
In una nota il consorzio del Ticino spiega che “dopo le piogge insistenti di sabato lo sbarramento della Miorina è stato posto in posizione di abbattuto, cioè reso completamente permeabile al deflusso delle acque”. Quindi si cerca di fare uscire dal lago la maggior quantità di acqua possibile dal momento che “il deflusso dalla Miorina è avvenuto in regime libero, non più regolato” e anche grazie a questo in un’intervista a La Stampa la direttrice dell’ente definisce «molto limitato» il rischio di esondazione. Secondo il consorzio però il lago potrebbe crescere ancora molto: “
Dalle previsioni in nostro possesso è previsto il raggiungimento del livello massimo del lago a 2,08 metri sullo zero idrometrico di Sesto Calende alle ore 13.00 del 2 novembre“.