Curiosita e cose da sapere sulla primavera: perche si chiama cosi?

Graziano Brotto

Graziano Brotto Categoria: - Pubblicato il 19-03-2020

Il primo giorno di primavera del 2020 e il 20 marzo

Con il 20 marzo, equinozio di primavera, torna la stagione del risveglio della natura. Ma qual è l'etimologia di questa parola? Perché si chiama così? La sua antica origine è illuminante.

Il 20 marzo del 2020 inizia la primavera. Vediamo un po' di curiosità su questa stagione, che durerà 92 giorni e terminerà il 20 giugno nel giorno del solstizio.

20 Marzo, equinozio

Quest'anno è il 20 marzo il giorno dell’equinozio. In quel giorno si verificherà l’equinozio di primavera nell'emisfero settentrionale del pianeta Terra, e quello di autunno in quello meridionale. Inizia così la stagione del risveglio della natura, delle giornate più lunghe (hanno iniziato ad allungarsi già a fine dicembre) e del clima più mite. Questo non esclude che ci possano essere dei colpi di coda dell’inverno.

Equinozio di primavera: non è sempre il 20 marzo. Anche il 19 o il 21

In questo 2020 la primavera inizia il 20 marzo. Non è sempre così. Alcuni anni l'equinozio si verifica il 21 marzo, anche se dal 2007 questo evento astronomico si verifica sempre il 20 del mese. In altri anni può cadere il 19 marzo. L'equinozio più "anticipato" avverrà nel 2096 in questo secolo, mentre il più "tardivo", c'è stato nel 2003.

La variazione è legata al nostro modo di dividere il tempo, con i calendari. Anche se la data varia, l’evento astronomico che si verifica nel giorno dell’equinozio è sempre lo stesso. Inoltre, c’è da aggiungere che in realtà l’equinozio in senso stretto avviene in un momento ben preciso, che quest’anno è alle 03.49, ora italiana.

Etimologia di primavera: perché si chiama così?

Vediamo ora perché si chiama così la primavera: l’etimologia non è facile da ricostruire, ma una delle ipotesi è davvero illuminante. Non è facile da costruire (così come la provenienza di tante parole che usiamo) perché in essa ci sono influenze antichissime, ben anteriori al latino. Come molte parole che oggi usiamo è formata da più termini: in questo caso sono due. Uno è “prima”, la cui origine è più facile da ricostruire: il latino “primus”. Il secondo termine, che forma la seconda parte della parola (“vera”), ha radici antichissime, indoeuropee.

Secondo quanto riportato su alcuni dizionari etimologici, verrebbe dalla radice sanscrita -Vas, che è presente ancora oggi, sebbene un po’ cambiata, in molte lingue del continente Eurasiatico. Questa parola significa “ardere”, “splendere”. Del resto, anche nel latino, ritroviamo il termine “vesta”, che era il nome della dea del focolare domestico, fuoco sempre acceso e tenuto vivo.

Secondo questa ipotesi quindi, la parola primavera ci parla allo stesso tempo di un inizio, e di qualcosa di splendente e pieno di ardore. Potrebbe essere il termine che indica l’inizio di un periodo caratterizzato dallo splendore e dalla esuberanza della natura, che si risveglia. La stagione in cui si verifica il risveglio della natura ed il miglioramento delle condizioni climatiche. Il ritorno del caldo

 

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