Quando la foresta protegge se stessa

Graziano Brotto

Graziano Brotto Categoria: - Pubblicato il 02-05-2015

Potrebbe sembrare un concetto banale, perché di fatto la Natura agisce sempre così, ovvero evolvendo nella direzione della conservazione della specie, ma a quanto pare, chi ha cercato sin di qui di combinare le simulazioni dell’evoluzione del clima con quelle degli habitat delle foreste, non ne aveva tenuto conto.

E’ stato infatti appena pubblicato uno studio che tiene conto della capacità degli esemplari più anziani, cioè di quelli già cresciuti abbastanza per contribuire a mantenere la calotta superiore delle foreste, di fornire un ambiente più favorevole allo sviluppo degli alberi più giovani, ora schermando la radiazione solare, ora favorendo il ristagno dell’umidità negli strati prossimi al suolo. In sostanza, la foresta protegge se stessa e si garantisce il futuro generando il microclima necessario al mantenimento delle piante più giovani.

Tenendo conto di queste dinamiche, che gli autori dello studio definiscono “buffering“, il declino spaziale degli ambienti forestali degli Stati Uniti occidentali proiettato per il 2080 in conseguenza di potenziali mutamenti del regime climatico, si riduce di oltre il 50%. Tutto ciò, naturalmente, ammesso e non concesso che i regimi climatici cambino nella direzione prospettata, ma questa è tutta un’altra storia.

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